mercoledì 8 giugno 2016

DOMENICA 12 GIUGNO 2016 ARCHEOTREKKING: MOTTICELLA DI BRUZZANO. Tra archeologia, fede e i simboli di un'antica economia rurale.

Motticella di Bruzzano Zeffirio

PROGRAMMA 


  • Ore 09.00, statale Jonica 106, provenendo da Reggio C. - piazzale lato destro in prossimità dello svincolo per Condofuri Superiore - San Carlo: raduno.
  • Ore 09.45, Motticella di Bruzzano Zeffirio e parcheggio autovetture lungo la via Bagni: arrivo.
  • Ore 10.00: inizio Archeotrekking. 

  • Meta dell’escursione: L'escursione condurrà i partecipanti lungo sentieri storici fino a raggiungere la chiesetta di San Salvatore nel centro del piccolo borgo; terminata la visita si proseguirà il cammino per raggiungere i ruderi di alcuni mulini ad acqua e quelli degli ambienti di un monastero basiliano, San Nicola del Prato


NOTE 

DIFFICOLTÀ:   cat. E (turistica), prevede un tempo di percorrenza di circa due ore.

Al termine dell'Archeotrekking seguirà   una degustazione di prodotti tipici locali.

Il rientro è previsto nel pomeriggio.


(*) PER L'ARCHEOTREKKING si consigliano:
1. Scarpe, abbigliamento e attrezzature da trekking;
2. cappello;
3. occhiali da sole; 
4. visto il periodo stagionale maglietta di ricambio; 
5. scorta di acqua potabile.

N.B. = Ogni componente della comitiva partecipa a titolo volontario e sotto la propria responsabilità, sollevando l’organizzazione da qualsiasi danno o incidente che si potrebbero verificare durante l’Archeotrekking; esonerando così l'organizzazione da ogni responsabilità civile o penale. 

DESCRIZIONE DEL LUOGO E NOTIZIE STORICHE 

Comune di Bruzzano Zeffirio
Provincia di Reggio Calabria
Distanza dal capoluogo di provincia: km 73
Altitudine 150m s.l.m.
Notizie generali: Maestoso è il Monte Scapparrone alto 1080 m s.l.m.
Santo Patrono S.S. Salvatore.


La storia di Bruzzano fu un alternarsi di numerose scorrerie, soprattutto da parte dei turchi che, intorno all’ XI sec. la usarono come base di partenza per i loro assalti nei paesi limitrofi. Proprio per questo crearono una zona di difesa sicura in uno dei punti più alti del paese, detto Armenia, presso il quale, Bruzzano Vetere, ebbe il suo Castello. Nel 1270, Bruzzano, dopo tante peripezie e diverse ricostruzioni, divenuto feudo di Giovanni Brayda, venne denominato Bruzzano Vetere. Dopo successive vendite, la terra di Torre Bruzzano e Motta, (così veniva chiamata a quei tempi), venne comprata da Don Pietro D'Ayerbe De Aragona, Marchese di Grotteria. E infine, dopo alterne vicende, Bruzzano pervenne nelle mani dei Carafa, che conservano ancora il titolo feudale di Duchi di Bruzzano, Marchesi di Caulonia, Principi di Roccella. Bruzzano fu danneggiato dal terremoto del 1783. Nel 1807 era già Luogo, ossia Università, mentre nel 1811, il decreto istitutivo dei Comuni , lo riconosceva tra quest'ultimi con giurisdizione sul villaggio di Motticella e, l'assegnava al Circondario di Staiti. Nel 1863 assunse l'attuale nome di Bruzzano Zeffirio, essendosi chiamato fin'allora soltanto Bruzzano. Danneggiato dai terremoti del 1905 e 1908 fu ricostruito completamente dopo il terremoto del 1908 e spostato di qualche km verso il mare rispetto al paese originario. Il comune di Bruzzano comprende il nuovo centro, il vecchio, la frazione di Motticella e la frazione Marinella.

Motticella di Bruzzano è un piccolo insediamento di culmine su una rupe a nord di Bruzzano Zeffirio, dal quale dista pochi chilometri; le sue origini insediative furono di natura difensiva. Come altri borghi dell'entroterra della Calabria, Motticella di Bruzzano ha subito gli effetti dovuti alla migrazione della propria popolazione e a un graduale ed intenso spopolamentoBruzzano fu espugnata dai saraceni nel 925. Comprendeva i Casali di Motta, detto anche Motta Bruzzano o Motticella, il Salvatore, ossia Casalnuovo e Ferruzzano.
Nelle vicinanze di quest'antico insediamento c'è la presenza dei ruderi di due antichi monasteri, quello di San Nicola del Prato e San Fantino, che sorsero a poche centinaia di metri da sorgenti di acque sulfuree, tutt'oggi esistenti. 

Chiesa di S.S. Salvatore. Costruita del XVI secolo fu elevata a parrocchia nel 1798. Danneggiata dal terremoto del 1908 fu successivamente restaurata. Prima che venissero istituiti i cimiteri, vi seppellivano i morti in delle fosse comuni successivamente riempiti con i detriti  ricavati dal restauro del 1951. All'interno c'è la statua lignea del  SS. Salvatore, scolpita a tutto tondo e a figura intera, opera bottega napoletana del periodo neoclassico.

Motticella di Bruzzano Zeffirio


Sorgenti di acque sulfuree

Bagni di S. Phantino - avanzi di antichi bagni, alimentati da sorgente solforica clorurato calcica a 15°. Si ha memoria di un Convento di S. Fantino o S. Pantano sorto nella località, i cui frati avevano costruito delle vasche per utilizzare l'acqua a scopo balneare, si dice che i fanghi di queste acque curassero le ferite. Sino al 1960 le acque sono state utilizzate in uno stabilimento.

San Nicola del Prato e San Fantino  
I ruderi di San Nicola del Prato si trovano su una collina nelle vicinanze e sovrastante il borgo di Motticella, detta di San Nicola. Nella colline colline circostanti Motticella i ruderi ritrovati appartengono a un cunicolo ossario e a una vecchia chiesa, e poco distante al complesso monastico di San Fantino riutilizzati in epoche recenti per edificare nuove costruzioni nel XV secolo adibite a masserie. Secondo gli studi eseguiti dall'Arch. S. Venoso e dal Prof. D. Minuto, la costruzione di questi edifici monastici è in stretta relazione non all'abitato di Motticella ma alla presenza delle sorgenti delle acque sulfuree che si trovano a poche centinaia di metri e che mostrano tuttora evidenti tracce di utilizzazioni anche recenti. Oggi sono visibili in sito i ruderi di impianti e di locali ricettivi. Secondo i due studiosi è possibile ritenere che lo sfruttamento termale e i tentativi di renderlo stabile siano molto antichi e che i due monasteri, quando furono fondati, abbiano trovato quest’opera già in atto. 


(*) Le note con approfondimenti sono per coloro che intendono arricchire le proprie conoscenze sulla storia dei luoghi, dell’identità culturale di un popolo e di un determinato luogo della Calabria ionica.





Con Il Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" saranno presenti anche i Compagni - amici di EQUOSUD (Auto Produzioni Equo Solidali) per condividere  momenti alla riscoperta dei tesori della nostra terra.