Fig. 1_ Giuseppe Enzio Praticò
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Fig. 2_ Intaglio del legno: realizzazioni artigianali
di Giuseppe Enzio Praticò
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Giuseppe Enzio
Praticò è uno dei soci fondatori del Gruppo Archeologico della “Valle
dell’Amendolea” di Condofuri, la sua passione per la storia antica e l’archeologia l’hanno
portato, con un gruppo di amici, in passato, a fare importanti ritrovamenti archeologici, che hanno fornito notevoli
notizie per la ricostruzione della storia della vallata dell’Amendolea
e
dell’identità culturale del suo popolo.
Praticò,
però, oltre questa passione da ricercatore, possiede e coltiva altre passioni
come quella per l’artigianato greco – calabro, e così da molti anni realizza
non solo oggetti artigianali della tradizione agro – pastorale dell’Area Ellenofona
ma anche “Lire calabresi” e “Tabacchiere di Bergamotto”.
Andandolo a trovare si ha la possibilità di conoscere e ammirare alcune lavorazioni artigianali tradizionali.
L'INTAGLIO DEL LEGNO
Praticò nato e
cresciuto nel territorio comunale di Condofuri (RC) ha ereditato le sapienti
maestranze dell’antica lavorazione dell’intaglio del legno dell'Area Ellenofona, che pratica con la creazioni di piccoli oggetti souvenir, che riproducono plumìa (stampi per
dolci) càspie (bicchieri) e oggetti moda quali: orecchini e ciondoli con motivi decorativi tradizionali; nella lavorazione di questi oggetti usa essenze arboree presenti nel territorio, utilizzate sin da tempi antichi nella cosiddetta arte dei pastori. Il lavoro dell’intaglio del legno praticato è minuzioso, soprattutto nella fase finale, quando è utilizzato un coltellino a punta con
lama molto affilata, chiamato rasoio, che permette con abilità tecnica di
curare i piccoli dettagli dei motivi decorativi caratteristici della tradizione, dove disegni geometrici stilizzati di matrice neolitica si alternano a quelli ornamentali delle cultura bizantina, conservando nel tempo l'identità culturale di un popolo in un determinato luogo.
LA COSTRUZIONE DELLA
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Fig. 3 _ Lira Calabrese di Giuseppe Enzio Praticò in foto Nino Triolo proprietario |
LIRA CALABRESE
Praticò con le sue conoscenze
artigianali sa costruire anche la Lira Calabrese, uno strumento musicale tradizionale di
alcune aree della Calabria. Questo strumento musicale, antico, si diffuse probabilmente
durante la dominazione bizantina, come attestano alcuni studiosi, ed è un
cordofono ad arco molto simile a quello che è suonato in Macedonia o nelle
regioni settentrionali della Grecia. Le melodie di repertorio oggi suonate con
la Lira calabrese non sono altro che quelle tramandate da anziani suonatori nel
tempo, che oggi grazie a gruppi musicali
locali ed eventi culturali sulla musica tradizionale, sono rivalutate da molti giovani.
La Lira Calabrese si suona appoggiata fra le ginocchia stando seduti con le unghie della mano sinistra che tasta le corde lateralmente tenendo il manico mentre la mano destra muove l'archetto.
Enzio, l'artigiano della Valle dell'Amendolea, seleziona personalmente l'unico blocco di legno stagionato per la costruzione delle sue Lire,
generalmente si tratta di legno di: noce, ciliegio, acero, nespolo o pero selvatico, anche se la
prima che costruisce è di legno di bergamotto, una lira molto particolare e
pregiata, che espone in particolari eventi culturali. Dopo la scelta accurata del blocco di legno, il nostro artigiano inizia a scavarlo sagomando la cassa, sulla quale monta una tavola armonica di abete con in basso due piccole aperture, dove inserisce
il ponticello che sostiene le tre corde,in un secondo momento; per ultimo realizza il manico, privo di tastiera, che termina con una paletta su cui sono
inseriti i bischeri e un'anima in canna mobile, che collega il ponticello e il
fondo della Lira per amplificare il suono. Nella fase di rifinitura inserisce le corde di budello e nell'archetto i crini di cavallo, secondo come
tradizione vuole. Ogni Lira realizzata è un pezzo unico con delle peculiarità
identitarie.
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Fig. 4 _ Esposizione di Lire Calabresi
dell'artigiano Giuseppe Enzio Praticò |
LE TABACCHIERE
Visitando il laboratorio artigianale di Praticò non manca un altro prodotto importante per il recupero dell'artigianato di tradizione greco - calabra, si tratta delle sue Tabacchiere di Bergamotto, che da qualche tempo viaggiano dal sud al nord Italia per arricchire molte collezioni di privati. Oggi
molti delle nuove generazioni ancora non sanno cosa sia una tabacchiera e a cosa serviva e molti lo
stanno riscoprendo da poco, in realtà l'uso della tabacchiera risale all'inizio
del Seicento, quando fiutare tabacco era considerato un atto di grande
eleganza. L'utilizzo della tabacchiera in poco tempo si diffuse dalla corte
alla nobiltà fino al popolo, utilizzandola senza distinzione di sesso.
Trattandosi di un oggetto usato da tutte le classi sociali, erano costruite con
vari materiali dai più nobili ai più poveri con particolari forme e motivi
decorativi. Nel XVII sec. l'uso di donare tabacchiere a figure diplomatiche si
estese in tutte le corti d'Europa, così nasce la Tabacchiera
diplomatica, realizzata in genere in oro, cesellato o inciso con bordi
ornati da diamanti o da smalti. Nel Settecento la produzione di tabacchiere s'incrementò quando ne era ampiamente diffuso l'uso anche tra il popolo, e cosi vengono realizzate anche con materiali meno preziosi, senza
perderne la raffinatezza delle forme e dei motivi decorativi; per citarne
alcune, preziose erano quelle di: porcellana di Sévres, di Chantilly, di Sassonia
di Capodimonte oppure realizzate con osso di tartaruga, rifinite con
applicazioni d'argento, di madreperla e di legni colorati o laccati. Nell'Ottocento le tabacchiere divengono più semplici nelle forme e prodotte
con materiali più poveri. In Calabria nella seconda metà dell'Ottocento, grazie
all'ampia diffusione della coltivazione del bergamotto su tutta la costa ionica
del reggino, sono prodotte anche le Tabacchiere di Bergamotto, tanto che l'esportazione e la tassazione sono attestate nel volume: Della Collezione delle Leggi e de' decreti reali del Regno delle Due Sicilie. Anno 1818. Semestre I Da gennaio a tutto giugno. Stampato a Napoli dalla reale tipografia della cancelleria generale. Nei primi decenni del Novecento erano
molto richieste tra le più eleganti famiglie Europee ed Americane e quindi
prodotte in maniera artigianale secondo la tradizione da alcune famiglie della
costa ionica del reggino.
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Fig. 5 _ Tabacchiera di Bergamotto per tabacco da pipa e da fiuto
produzione artigianale di Giuseppe Enzio Praticò
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TABACCHIERE
DI BERGAMOTTO
Destinate a contenere tabacco da pipa o da fiuto le Tabacchiere di Berbamotto sono realizzate in buccia riversa, in modo tale che la pelle esterna
rivesta la parte interna e concava dove si conserva il tabacco per profumarlo e renderlo umido.
Questo prodotto artigianale di tradizione calabrese è
un piccolo recipiente ricavato con la lavorazione della buccia esterna del
frutto, dopo lo svuotamento della polpa, e l'essiccazione al sole fino a
indurimento.
La sua forma
schiacciata ai lati serve per una migliore conservazione nel taschino e si ottiene attraverso una delle fasi di lavorazione in una pressa
artigianale, prima della finitura con abrasione delle impurità.
Praticò oggi, seguendo la tradizione locale, realizza nel suo laboratorio, nel territorio comunale di Condofuri (RC), queste particolari tabacchiere, che possono essere utilizzate anche come idee regalo a memoria della tradizione locale.
Per contattare Giuseppe Enzio Praticò potete scrivere al seguente indirizzo e-mail:
e.pratic@tiscali.it
ARTICOLO DI:
VINCENZA TRIOLO
(*) Le immagini a corredo dell'articolo sono di Giuseppe Enzio Praticò, Ugo Praticò e Vincenza Triolo.