domenica 27 marzo 2016

"Il Bergamotto" di Ugo Sergi ad Amendolea di Condofuri


Il Bergamotto _ Amendolea di Condofuri di Ugo Sergi 

Rinomata e storica Azienda Agrituristica ad Amendolea di Condofuri che proporrà un menù a base di cibo tipico e biologico della Vallata dell’Amendolea dal nome Il pranzo dell’Escursionista”. 

L’agriturismo “Il Bergamotto” dell'Avv. UGO SERGI trae il nome dal prezioso agrume ancora oggi coltivato in azienda come è avvenuto per generazioni in famiglia. 
L’agriturismo è immerso in un contesto di ulivi secolari e distese di bergamotto in uno scenario paesaggistico quasi surreale alle pendici del Castello Ruffo di Amendolea e sulla fiumara dell'Amendolea e Rocca del Lupo, racchiudendo in se tutte le caratteristiche di un luogo di fascino  e di punto punto ristoro - stazione per gli amanti della natura, del trekking e della cultura e tradizioni agro - pastorali locali all'interno del territorio del Parco Nazionale dell'Aspromonte. Qui tra un pasto, una sosta, un pernottamento e un soggiorno si può acquistare olio essenziale di bergamotto, e altri prodotti. 
L'azienda  di Ugo Sergi è una di quelle che ha fatto del biologico una scelta di vita insieme alla tutela della biodiversità ed al rispetto della natura, come avveniva in passato presso i "Giarlini della Vallata dell'Amendolea", e quindi tutelando e perpetuando nel tempo una peculiarità identitaria del territorio condofurese. A tale peculiarità identitaria si aggiunge il proprio allevamento di asini ormai in via di estinzione e l'utilizzo da tempo fonti di energia rinnovabile per la gestione dell’agriturismo stesso, effettuando anche compostaggio e raccolta differenziata a rispetto dell’ambiente. Andare a mangiare presso "Il Bergamotto”... significa gustare cibi semplici con ingredienti stagionali a Km 0, difficile trovare un comune menù e la stampa cartacea è inesistente, poichè si cucina ciò che è disponibile nel giardino/orto e la natura e gli allevamenti del  territorio circostante offrono. Il Menù sarà esposto agli ospiti da Ugo con il suo staff,  impeccabili con l'accoglienza tipica dei Greci di Calabria  appunto Filoxenìa, secondo lingua greco - calabra.  

Ugo Sergi de "Il  Bergamotto"  non è solo un amico per il Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" ma è uno di famiglia, poichè tra i Soci  Fondatori storici del Gruppo Archeologico Valle dell'Amendolea, che con passione e amore per questo territorio di Calabria Greca, ha sempre operato per la conoscenza la tutela e la valorizzazione dello stesso con tutto il proprio bagaglio Culturale. 

CONTATTI: 
AZIENDA AGRITURISTICA IL BERGAMOTTO DI UGO SERGI
C.da Amendolea - 89030 Condofuri (RC) 
Tel.: 0965727213

(*) 

Art. di Vincenza Triolo 
Immagini dal web 

venerdì 25 marzo 2016

GIUSEPPE ENZIO PRATICÒ "L'ARTIGIANO DELLA VALLE DELL'AMENDOLEA"


Fig. 1_ Giuseppe Enzio Praticò 

Fig. 2_ Intaglio del legno: realizzazioni artigianali 
di Giuseppe Enzio Praticò 


Giuseppe Enzio Praticò è uno dei soci fondatori del Gruppo Archeologico della “Valle dell’Amendolea” di Condofuri, la sua passione per la storia antica e l’archeologia l’hanno portato, con un gruppo di amici, in passato, a fare importanti ritrovamenti archeologici, che hanno fornito notevoli notizie per la ricostruzione della storia della vallata dell’Amendolea 
e dell’identità culturale del suo popolo. 
Praticò, però, oltre questa passione da ricercatore, possiede e coltiva altre passioni come quella per l’artigianato greco – calabro, e così da molti anni realizza non solo oggetti artigianali della tradizione agro – pastorale dell’Area Ellenofona ma anche “Lire calabresie Tabacchiere di Bergamotto”.
Andandolo a trovare si ha la possibilità di conoscere e ammirare alcune lavorazioni artigianali tradizionali. 

L'INTAGLIO DEL LEGNO 

Praticò nato e cresciuto nel territorio comunale di Condofuri (RC) ha ereditato le sapienti maestranze dell’antica lavorazione dell’intaglio del legno dell'Area Ellenofona, che pratica con la creazioni di piccoli oggetti souvenir, che riproducono plumìa (stampi per dolci) càspie (bicchieri) e oggetti moda quali: orecchini e ciondoli  con motivi decorativi tradizionali; nella lavorazione di questi oggetti usa essenze arboree presenti nel territorio, utilizzate sin da tempi antichi nella cosiddetta arte dei pastoriIl lavoro dell’intaglio del legno praticato è minuzioso, soprattutto nella fase finale, quando è utilizzato un coltellino a punta con lama molto affilata, chiamato rasoio, che permette con abilità tecnica di curare i piccoli dettagli dei motivi decorativi caratteristici della tradizione, dove disegni geometrici stilizzati di matrice neolitica si alternano a quelli ornamentali delle cultura bizantina, conservando nel tempo l'identità culturale di un popolo in un determinato luogo.

LA COSTRUZIONE DELLA

Fig. 3 _ Lira Calabrese di Giuseppe Enzio Praticò
in foto Nino Triolo proprietario
 LIRA CALABRESE

Praticò con le sue conoscenze artigianali sa costruire anche la Lira Calabrese, uno strumento musicale tradizionale di alcune aree della Calabria. Questo strumento musicale, antico, si diffuse probabilmente durante la dominazione bizantina, come attestano alcuni studiosi, ed è un cordofono ad arco molto simile a quello che è suonato in Macedonia o nelle regioni settentrionali della Grecia. Le melodie di repertorio oggi suonate con la Lira calabrese non sono altro che quelle tramandate da anziani suonatori nel tempo, che oggi grazie a gruppi musicali locali ed eventi culturali sulla musica tradizionale, sono rivalutate da molti giovani. 
La Lira Calabrese si suona appoggiata fra le ginocchia stando seduti con le unghie della mano sinistra che tasta le corde lateralmente tenendo il manico mentre la mano destra muove l'archetto. 
Enzio, l'artigiano della Valle dell'Amendolea, seleziona personalmente l'unico blocco di legno stagionato per la costruzione delle sue Lire, generalmente si tratta di legno di: noce, ciliegio, acero, nespolo o pero selvatico, anche se la prima che costruisce è di legno di bergamotto, una lira molto particolare e pregiata, che espone in particolari eventi culturali. Dopo la scelta accurata del blocco di legno, il nostro artigiano  inizia a scavarlo sagomando la cassa, sulla quale monta una tavola armonica di abete con in basso due piccole aperture, dove inserisce il ponticello che sostiene le tre corde,in un secondo momento; per ultimo realizza il manico, privo di tastiera, che termina con una paletta su cui sono inseriti i bischeri e un'anima in canna mobile, che collega il ponticello e il fondo della Lira per amplificare il suono. Nella fase di rifinitura  inserisce le corde di budello e nell'archetto i crini di cavallo, secondo come tradizione vuole. Ogni Lira realizzata è un pezzo unico con delle peculiarità identitarie.

Fig. 4 _ Esposizione di Lire Calabresi  
dell'artigiano Giuseppe Enzio Praticò

LE TABACCHIERE 

Visitando il laboratorio artigianale di Praticò non manca un altro prodotto importante per il recupero dell'artigianato di tradizione greco - calabra, si tratta delle sue Tabacchiere di Bergamotto, che da qualche tempo viaggiano dal sud al nord Italia per arricchire molte collezioni di privati. Oggi molti delle nuove generazioni ancora non sanno cosa sia una tabacchiera e a cosa serviva e molti lo stanno riscoprendo da poco, in realtà l'uso della tabacchiera risale all'inizio del Seicento, quando fiutare tabacco era considerato un atto di grande eleganza. L'utilizzo della tabacchiera in poco tempo si diffuse dalla corte alla nobiltà fino al popolo, utilizzandola senza distinzione di sesso. Trattandosi di un oggetto usato da tutte le classi sociali, erano costruite con vari materiali dai più nobili ai più poveri con particolari forme e motivi decorativi. Nel XVII sec. l'uso di donare tabacchiere a figure diplomatiche si estese in tutte le corti d'Europa, così nasce la Tabacchiera diplomatica, realizzata in genere in oro, cesellato o inciso con bordi ornati da diamanti o da smalti. Nel Settecento la produzione di tabacchiere s'incrementò quando ne era ampiamente diffuso l'uso anche tra il popolo, e cosi vengono realizzate anche con materiali meno preziosi, senza perderne la raffinatezza delle forme e dei motivi decorativi; per citarne alcune, preziose erano quelle di: porcellana di Sévres, di Chantilly, di Sassonia di Capodimonte oppure realizzate con osso di tartaruga, rifinite con applicazioni d'argento, di madreperla e di legni colorati o laccati. Nell'Ottocento le tabacchiere divengono più semplici nelle forme e prodotte con materiali più poveri. In Calabria nella seconda metà dell'Ottocento, grazie all'ampia diffusione della coltivazione del bergamotto su tutta la costa ionica del reggino, sono prodotte anche le Tabacchiere di Bergamotto, tanto che l'esportazione e la tassazione sono attestate nel volume: Della Collezione delle Leggi e de' decreti reali del Regno delle Due Sicilie. Anno 1818. Semestre I Da gennaio a tutto giugno. Stampato a Napoli dalla reale tipografia della cancelleria generale. Nei primi decenni del Novecento erano molto richieste tra le più eleganti famiglie Europee ed Americane e quindi prodotte in maniera artigianale secondo la tradizione da alcune famiglie della costa ionica del reggino. 











Fig. 5 _ Tabacchiera di Bergamotto per tabacco da pipa e da fiuto
produzione artigianale di Giuseppe Enzio Praticò 

TABACCHIERE
DI BERGAMOTTO

Destinate a contenere tabacco da pipa o da fiuto le Tabacchiere di Berbamotto sono realizzate in buccia riversa, in modo tale che la pelle esterna rivesta la parte interna e concava dove si conserva il tabacco per profumarlo e renderlo umido. 
Questo prodotto artigianale di tradizione calabrese è un piccolo recipiente ricavato con la lavorazione della buccia esterna del frutto, dopo lo svuotamento della polpa, e l'essiccazione al sole fino a indurimento. 
La sua forma schiacciata ai lati serve per una migliore conservazione nel taschino e si ottiene attraverso una delle fasi di lavorazione in una pressa artigianale, prima della finitura con abrasione delle impurità. 
 Praticò oggi, seguendo  la tradizione locale,  realizza nel suo laboratorio, nel territorio comunale di Condofuri (RC), queste particolari tabacchiere, che possono essere utilizzate anche come idee regalo a memoria della tradizione locale. 

Per contattare Giuseppe Enzio Praticò potete scrivere al seguente indirizzo e-mail: 
e.pratic@tiscali.it







ARTICOLO DI: 
VINCENZA TRIOLO


(*) Le immagini a corredo dell'articolo sono di Giuseppe Enzio Praticò, Ugo Praticò e  Vincenza Triolo.