In linea con Expo
2015, il Museo Archeologico
Nazionale di Reggio Calabria dedica una mostra ai cibi e alle pietanze nel mondo antico.
L’esposizione, visitabile fino al 31 ottobre 2015,
è curata da
Rossella AGOSTINO e da Francesca LUGLI.
Il
tema del cibo è trattato attraverso testimonianze archeologiche ed etnografiche del
territorio calabrese con rimandi all'area mediterranea ed europea.
Un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia che i manufatti archeologici di varie
epoche, tipologie e provenienze documentano sia quando sono strettamente
funzionali alla mensa ed alla preparazione dei cibi, sia quando l’uomo, dando
loro una valenza simbolica, li ha destinati ad altra funzione. Il Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" di Condofuri, da tempo operativo nella collaborazione con attività di volontariato attivo con la Soprintendenza Archeologica della Calabria, ha ben accolto l'invito della Dott.ssa Agostino a collaborare anche in questa occasione contribuendo con attività per l'allestimento.
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA:
“ Cibi e pietanze del mondo antico:
un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia”
Giorno 3 ottobre 2015 alle ore 18.00
nelle sale del
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
La mostra promossa dal Segretariato Regionale della Calabria nella persona del
Segretario Dott. Salvatore PATAMIA in collaborazione con la Regione Calabria -
Servizio 1 "Programmazione Regionale, Settoriale e Territoriale” –
nell’’ambito del progetto Dall’Expo ai Territori. Viaggio nelle eccellenze
d’Italia: piacere, gusto e salute - collaborazione siglata con apposita
convenzione - si propone di trattare il tema del cibo attraverso testimonianze
archeologiche ed etnografiche dal territorio calabrese con rimandi all'area
mediterranea ed europea. Ideata e curata scientificamente da Rossella AGOSTINO, funzionario archeologo
del MIBACT e da Francesca LUGLI archeologa e presidente dell’Associazione
Italiana di Etnografia, l’esposizione vuole essere un Viaggio tra quotidiano,
rituali ed etnografia che i manufatti archeologici di varie epoche, tipologie e
provenienze documentano esaustivamente sia quando sono strettamente funzionali
alla mensa ed alla preparazione dei cibi, sia quando, dando loro una valenza
simbolica, l’uomo li ha destinati ad altra funzione. E lungo il percorso
espositivo, accompagnati idealmente da personaggi legati direttamente ed
indirettamente alla città di Reggio antica come lo scultore Pythagoras di
Rhegion o il filosofo Aristotele nella città di Calcide - la città dell’isola
Eubea da cui provenivano i fondatori del centro coloniale di Rhegion - si
illustra cosa avranno assaporato a tavola insieme ad altri commensali.
E tenuto
conto che la cultura e le tradizioni alimentari dei Greci e dei Romani
costituiscono ancora oggi buona parte di quelle attuali e che legati al cibo,
sono sopravvissuti antichi saperi che affondano talvolta le proprie radici
nella notte dei tempi, si è affiancato l’aspetto etnografico riproponendo
manufatti e tradizioni ancora in uso non solo nel territorio regionale, ma
anche in altri paesi. E’ il caso della preparazione della colatura di alici di
Cetara che con ogni probabilità discende direttamente da quella del garum,
salsa molto usata nella cucina romana, o della pesca del polpo negli orci
forati delle coste Tunisine, retaggio di un’antica tecnica di pesca. L’allestimento della mostra, curato dal Prof. Rosario BRANDOLINO, con un
gruppo di lavoro di diverse professionalità, e la collaborazione del Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" di CONDOFURI, per alcuni reperti, è stato immaginato e creato
appositamente per accompagnare il visitatore lungo questo percorso della
quotidianità nei secoli evidenziando la complementarietà tra archeologia ed
etno-archeologia e come tutti i giorni sotto i nostri occhi si reiterino e si
rinnovino gesti antichi mascherati di modernità.
LA S. V. E' INVITATA A PARTECIPARE