lunedì 16 novembre 2015

DOMENICA 22 NOVEMBRE 2015 ARCHEOTREKKING: ERB-A-NDANDO





PROGRAMMA

Ore 09.00 presso SS. 106 (area parcheggio antistante lo svincolo per San Carlo - Condofuri Superiore): ritrovo;
Ore 09.15 presso SS. 106 (area parcheggio antistante lo svincolo per San Carlo - Condofuri Superiore): inizio archeotrekking;

PERCORSO

L'Archeotrekking sarà svolto con una passeggiata tra le verdi colline del territorio calabro – greco senza mai perdere di vista i ruderi del borgo antico dell’Amendolea e del Castello Ruffo. Durante il percorso oltre la visita dei siti archeologici e il diretto contatto con le bellezze paesaggistiche, ci saranno momenti per conoscere e raccogliere le piante autoctone: “erbe di campagna”, che a fine percorso saranno degustate in punto di ristoro. 

DIFFICOLTÀ DELL’ESCURSIONE: cat. E
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 3 ore

Difficoltà percorso: cat. E. 
Tempo di percorrenza: circa 3 ore.
Rientro: previsto nel pomeriggio.

(*) Si Consigliano: 
1. Scarpe, abbigliamento e attrezzature da trekking. 
2. Cappello.
3. K-Way per la pioggia. 
4. Scorta d'acqua potabile.


giovedì 5 novembre 2015

3^ PIAZZA Dell'Economia SOLIDALE _ Domenica 15 Novembre 2015

LOCANDINA  EVENTO 3° PIAZZA Dell'Economia SOLIDALE 


Il Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" aderisce alla 3° PIAZZA Dell'Economia SOLIDALE che si svolgerà Domenica 15 Novembre presso la Stazione Ferroviaria di Santa Caterina (Reggio Calabria), la terza Piazza Solidale proposta dal Coordinamento Calabrese per le Piazze Solidali. La Piazza Solidale nasce come idea condivisa tra gruppi calabresi che sperimentano nuove forme di aggregazione sociale. La Piazza è sin dall'antichità il luogo dell’incontro e del confronto tra pari. La Solidarietà è il leitmotiv che il Coordinamento si propone per operare lungo percorsi di consumo critico, lavoro sostenibile e lotta alla repressione in tutte le sue forme. Il senso della Piazza solidale è quello di restituire alle persone gli spazi (materiali e immateriali) che stiamo perdendo in un mondo in cui la tecnologia sfruttata male e l’individualismo hanno dissolto i rapporti umani reali delegandoli ai social-media. Il rapporto di collaborazione che animava i paesi e i quartieri è ormai un ricordo che sta diventando evanescente: insistiamo nella volontà di fare incontrare le persone in spazi liberi e comuni, per ricordare loro ancora una volta che la società è fatta di volti, di mani, di sorrisi e di storie da raccontare. Per questa Terza Edizione, tocca ad Equosud ospitare le altre realtà della Rete Calabrese, insieme a tutti i Gruppi, Associazioni e Coordinamenti che aderiscono all'iniziativa.

Dalle ore 10:00 del mattino saranno allestite esposizioni di prodotti tipici locali, mostre artigianali e audiovisive. Durante la giornata si svolgeranno incontri tematici sulle Reti Territoriali e sui GAS (Gruppi di Acquisto Solidali), sui prodotti dell’artigianato e dell’agricoltura locali e sulle nuove opportunità del turismo sostenibile calabrese. Seguirà un Pranzo Sociale Autogestito a cui tutte le realtà aderenti contribuiranno con i propri prodotti. Alle ore 16:00 la saletta della Stazione FS di Santa Caterina ospiterà una interessante panoramica sul Bergamotto a Reggio Calabria, grazie al gradito intervento del Professore Pasquale Amato, e la presentazione di un Progetto sul Tessile, nato dal felice incontro tra Equosud, l’Associazione Agape e la Cooperativa Soleinsieme.

Tutte le associazioni, i gruppi e i coordinamenti che aderiscono all'iniziativa saranno invitati a prendere parola, illustrando i propri progetti e il proprio operato nel territorio, nel rispetto delle tematiche della giornata. 

Tutti coloro che condividono i principi della Piazza Solidale sono invitati a partecipare.
Si ringrazia per l’ospitalità l’Associazione “Incontriamoci Sempre”.

COORDINAMENTO CALABRESE DELLE PIAZZE SOLIDALI: Equosud (Reggio Calabria), GAS del Reventino, GAS Utopie Sorridenti (Cosenza), GAS “Vicoli e Vento” (Catanzaro).


ADERISCONO: Gaslico, Y Cassiopea, GAS “Oro Verde”, Associazione “Incontriamoci Sempre”, Rete di Permacultura Calabro – Lucana, Bampuriddha, Gruppo Archeologico “Valle dell’Amendolea”, Sentieri d’Aspromonte, Museo della Seta di Reggio Calabria, Bazar Equosolidale “Anima Mundi”, Ponti Pialesi, Autoproduzioni naturali “Lallarallarallallero”, Pagliacci Clandestini, GAS “ESTYA”, Associazione “P.E.T.E.R”., Terra dei Colori, Collettiva “AutonoMia”, Associazione “Magnolia”, Museo di Biologia Marina e Paleontologia di Reggio Calabria, Calabria Terra di Storie (Soverato), Comunità ”Don Milani” (Acri), Casa editrice “Coessenza” (Cosenza), Aspromontewild, Banca Etica, GAS “Esperia”, Coordinamento Associazioni Area Grecanica No Carbone,  Associazione Onlus “Il Cuore di Medea”, F.A.G. – Forest and Agriculture Group, CAI Sezione Aspromonte – Reggio Calabria.

domenica 11 ottobre 2015

DOMENICA 18 OTTOBRE 2015 ARCHEOTREKKING: Gallicianò percorso modificato


NUOVO PERCORSO GALLICIANO' E DINTORNI 


PROGRAMMA: 
  • Ore 09.00, SS 106 nel parcheggio in prossimità dello svincolo per Condofuri Superiore - San Carlo (provenendo da Reggio lato destro): raduno.
  • Ore 09.15: partenza per Gallicianò con i propri mezzi; 
  • Ore 9,45: arrivo inizio percorso ad anello intorno a Gallicianò ; 

Difficoltà: escursione (cat. E), prevede un tempo di percorrenza di circa tre ore;
A conclusione del percorso ci sarà una degustazione di prodotti tipici locali ;

PERCORSO:  

Lungo il percorso visita delle rovine e dei luoghi testiminianza della cultura agro - pastorale millenaria dell'Area Ellenofona ed in particolare del borgo di Gallicianò nella Vallata dell'Amendolea. Al termine dell'escursione i partecipanti potranno degustare prodotti tipici locali. 

Difficoltà percorso: cat. E. 
Tempo di percorrenza: circa 3 ore.
Rientro: previsto nel pomeriggio.

(*) Si Consigliano: 
1. Scarpe, abbigliamento e attrezzature da trekking. 
2. Cappello.
3. Equipaggiamento per la pioggia. 
4. Scorta d'acqua potabile. 

NOTE: 

Sentire i Sentieri!
…Siamo figli di un territorio segnato da contraddizioni profonde, che può sperare in un risanamento se cambierà lo stile di vita dei suoi abitanti, se crescerà un senso di appartenenza collettivo e diventerà vivo e diffuso il rapporto con le risorse locali e con il grande patrimonio di conoscenze rurali ed artigianali che le generazioni precedenti si sono tramandate. Per ora una morfologia affascinante convive con zone di degrado marcato. I segni di passati ed ingegnosi compromessi tra natura e cultura sono sopraffatti dalle macerie che l’abbandono delle campagne negli anni del boom economico ha prodotto quasi in ogni luogo. La presentazione del restauro dell’antica via di comunicazione tra Bova e Gallicianò curato meritoriamente dalla Società Cooperativa Tutela dell’Aspromonte diventa per noi lo spunto per un incontro pubblico, un’altra occasione per ritrovarci e discutere dei nostri problemi muovendo da un confortante esempio di amore e rispetto per la nostra storia. Allo scambio di testimonianze, opinioni e proposte parteciperanno, oltre ai rappresentanti istituzionali, tutti i cittadini che hanno qualcosa da raccontare…

NOTE STORICHE: 


Gallicianò _ Comune di Condofuri (RC) 
Gallicianò, frazione del Comune di Condofuri, è un piccolo centro che conta poco meno di 100 abitanti ed è oggi l’unico borgo dell’Area grecanica pressoché interamente ellenofono, anche se l’uso del greco è maggiormente diffuso tra gli anziani ed in particolare nell’ambito domestico e in quello pastorale. Il cuore dell’abitato, intorno al quale si distribuiscono le case seguendo le curve di livello, è rappresentato dalla Chiesa dedicata a san Giovanni Battista, il santo patrono che si festeggia il 29 agosto, e dalla piccola piazza antistante. Dalla parte opposta ma più in alto, verso i monti, è localizzata la piccola chiesa di Santa Maria dei Greci ove viene officiata, anche se non stabilmente, la divina liturgia con il rito ortodosso. Il piccolo luogo di culto, composto da due ambienti affiancati ricavati restaurando due case più antiche e in disuso, è ornato alla maniera “bizantina” con icone e affreschi. I gallicianesi sono stati fino a pochi anni fa prevalentemente pastori e tutti, dal più giovane al più anziano, amano cantare e suonare, dimostrandosi particolarmente abili nell’utilizzo dei due strumenti più tradizionali, il tamburello e l’organetto. In tempi  più recenti, nonostante l’emigrazione che ha fatto registrare un sensibile calo degli abitanti, sono sorte alcune associazioni tra le cui finalità prevale quella di conservare e tramandare la conoscenze e l’uso della lingua e più in generale delle tradizioni grecaniche. Inoltre, negli ultimi anni non sono mancati i momenti di incontro e di scambio con i Greci, confermati dal gemellaggio effettuato con il comune di Alimos presso Atene. Le origini di Gallicianò non sono ancora ben note anche se, nel suo territorio era presente, nell’area della Panaghia, un antico monastero bizantino. Nel XVI secolo, così come dimostra un documento conservato nell’Archivio Generale di Simancas, apparteneva alla Baronìa di Amendolea e rientrava all’interno di un territorio fertile dove si allevava anche una buona razza di cavalli: Tiene esta tierra (Amendolea) titulo y cabeca de baronia, y ay en los confines y Terminos d’ellas los casales siquientes: Rischudi, Roccaforte, Galliceno. Todos estos tres casales tienen fasta doxientos fuegos y son en verdad màs de loque stan numerados in catasto. Tienes un bosque donde se haze la pez, que solo el baron la puede fazer ; Tienes molinos, trapitos de olio y molinos batanes de panyos, y tiene giardines, olivares y vinias del baron. Es tierra fertil de granos en la parte de la marina y de la montanya para granados gressos y menutos, y solia haver buena raca de cavallos … Nel 1783 il borgo subì alcuni danni anche se quelli più rilevanti si registrarono con i terremoti del XX secolo. Le alluvioni del 1951 e del 1957 costrinsero molti abitanti di Gallicianò ad abbandonare il paese.

di Francesco Antonio Cuteri 
(Archeologo e Professore di Archeologia Medievale) 




sabato 3 ottobre 2015

CIBI PIETANZE DEL MONDO ANTICO: UN VIAGGIO TRA QUOTIDIANO, RITUALI ED ETNOGRAFIA


In linea con Expo 2015, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria dedica una mostra ai cibi e alle pietanze nel mondo antico. 
L’esposizione, visitabile fino al 31 ottobre 2015, 
è curata da Rossella AGOSTINO e da Francesca LUGLI. 

Il tema del cibo è trattato attraverso testimonianze archeologiche ed etnografiche del territorio calabrese con rimandi all'area mediterranea ed europea. 
Un viaggio tra quotidianorituali ed etnografia che i manufatti archeologici di varie epoche, tipologie e provenienze documentano sia quando sono strettamente funzionali alla mensa ed alla preparazione dei cibi, sia quando l’uomo, dando loro una valenza simbolica, li ha destinati ad altra funzione. Il Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" di Condofuri, da tempo operativo nella collaborazione con attività di volontariato attivo con la Soprintendenza Archeologica della Calabria, ha ben accolto l'invito della Dott.ssa Agostino a collaborare anche in questa occasione contribuendo con attività per l'allestimento.  



INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA: 

“ Cibi e pietanze del mondo antico: 
un viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia”

Giorno 3 ottobre 2015 alle ore 18.00 
nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria 



La mostra promossa dal Segretariato Regionale della Calabria nella persona del Segretario Dott. Salvatore PATAMIA in collaborazione con la Regione Calabria - Servizio 1 "Programmazione Regionale, Settoriale e Territoriale” – nell’’ambito del progetto Dall’Expo ai Territori. Viaggio nelle eccellenze d’Italia: piacere, gusto e salute - collaborazione siglata con apposita convenzione - si propone di trattare il tema del cibo attraverso testimonianze archeologiche ed etnografiche dal territorio calabrese con rimandi all'area mediterranea ed europea. Ideata e curata scientificamente da Rossella AGOSTINOfunzionario archeologo del MIBACT e da Francesca LUGLI archeologa e presidente dell’Associazione Italiana di Etnografia, l’esposizione vuole essere un Viaggio tra quotidiano, rituali ed etnografia che i manufatti archeologici di varie epoche, tipologie e provenienze documentano esaustivamente sia quando sono strettamente funzionali alla mensa ed alla preparazione dei cibi, sia quando, dando loro una valenza simbolica, l’uomo li ha destinati ad altra funzione. E lungo il percorso espositivo, accompagnati idealmente da personaggi legati direttamente ed indirettamente alla città di Reggio antica come lo scultore Pythagoras di Rhegion o il filosofo Aristotele nella città di Calcide - la città dell’isola Eubea da cui provenivano i fondatori del centro coloniale di Rhegion - si illustra cosa avranno assaporato a tavola insieme ad altri commensali. 
E tenuto conto che la cultura e le tradizioni alimentari dei Greci e dei Romani costituiscono ancora oggi buona parte di quelle attuali e che legati al cibo, sono sopravvissuti antichi saperi che affondano talvolta le proprie radici nella notte dei tempi, si è affiancato l’aspetto etnografico riproponendo manufatti e tradizioni ancora in uso non solo nel territorio regionale, ma anche in altri paesi. E’ il caso della preparazione della colatura di alici di Cetara che con ogni probabilità discende direttamente da quella del garum, salsa molto usata nella cucina romana, o della pesca del polpo negli orci forati delle coste Tunisine, retaggio di un’antica tecnica di pesca. L’allestimento della mostra, curato dal Prof. Rosario BRANDOLINO, con un gruppo di lavoro di diverse professionalità, e la collaborazione del Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" di CONDOFURI, per alcuni reperti, è stato immaginato e creato appositamente per accompagnare il visitatore lungo questo percorso della quotidianità nei secoli evidenziando la complementarietà tra archeologia ed etno-archeologia e come tutti i giorni sotto i nostri occhi si reiterino e si rinnovino gesti antichi mascherati di modernità. 


LA S. V. E' INVITATA A PARTECIPARE 

martedì 22 settembre 2015

DOMENICA 27 SETTEMBRE 2015 ARCHEOTREKKING: ESCURSIONE LE ANTICHE TERRE DEL VINO


PALIZZI ... è tempo di vendemmia! 


PROGRAMMA
  • Ore 09.00 presso SS 106 (area parcheggio antistante lo svincolo per San Carlo - Condofuri Superiore): raduno;
  • Ore 09.15 presso SS 106 (area parcheggio antistante lo svincolo per San Carlo - Condofuri Superiore): partenza;
  • Ore 10.00 (circa) Palizzi Superiore: arrivo sosta e parcheggio autovetture nelle vicinanze dell’antico borgo;


PERCORSO

Dopo l’arrivo nel borgo antico di Palizzi Superiore inizierà un’escursione che porterà fino ad alcuni vigneti dell’entroterra del suo territorio comunale, qui si potrà assistere e partecipare all'antica pratica della Vendemmia.

DIFFICOLTÀ ESCURSIONE: cat. E
TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore circa
ATTIVITÀ CULTURALE: all'arrivo presso i vigneti si visiteranno e sarà esposto un excursus storico sulla pratica della vendemmia che sarà eseguita, al termine per tutti i partecipanti ci sarà la degustazione di prodotti tipici locali e del classico IGT rosso di Palizzi. Il rientro è previsto nel pomeriggio. 

(*) Si consigliano:
1. Scarpe e abbigliamento da trekking
2. Cappello 
4. K-Way per la pioggia
3. Scorta di acqua potabile

NOTE STORICHE 

I Greci sbarcarono in Calabria nell’VIII secolo a. c. per colonizzare le nostre terre assegnando alle popolazioni indigene il nome di Enotria perché qui trovarono molto diffusa la coltivazione della vite e la produzione del vino. Infatti, l’esistenza e la coltivazione della vite nella Magna Grecia risale a 1.500 anni prima della venuta di Cristo. I Greci portarono altre varietà che furono incrociate con quelle autoctone; proprio qui sono state rese domestiche le viti selvatiche ed innestate con quelle orientali. La Calabria diviene vivaio di produzione, zona di acclimatazione e  punto di passaggio obbligato per la  diffusione della coltura della vite nell'Europa occidentale e nel mondo. Innumerevoli sono le testimonianze che avvalorano queste tesi, tra le altre il ritrovamento di antichi palmenti, alcuni dei quali risalenti al periodo pre-ellenico, rinvenuti nel territorio del comune di Locri e nell’entroterra lamentino. La Calabria vanta il maggior numero di varietà autoctone, tanto è vero che a tutt’oggi ne sono state raccolte e catalogate circa 150. Tutto ciò testimonia non solo le antiche origini della nostra viticoltura ma i fasti di un territorio che per cultura viticola non aveva nell’antichità uguali in Italia. Si racconta che, nel V secolo a.c., l’istmo tra i golfi di Squillace e S. Eufemia fu chiamato Italìa, il nome sarebbe derivato da quello del principe Enotrio: Italo, che avrebbe dominato l’estremo sud della penisola. Da allora non si è mai smesso di fare vino in questo territorio. Fino all’Ottocento i vini calabresi trovarono vasto mercato in Francia, dove erano utilizzati per dare corpo e struttura ai rossi d’Oltralpe. Spetta però ai monaci basiliani il merito di avere operato una diffusione capillare in tutto il territorio con l’introduzione di nuovi vitigni e tecniche intensive di produzione. Furono dunque questi religiosi che diedero vita ad una grande trasformazione nelle colture agricole del tempo in quanto destinarono a vigneti (ed uliveti) immense estensioni di terreno. Dal medioevo Normanno e Angioino che esistono rapporti enologici con la Francia, infatti, il nostro termine dialettale “racina” è sicuramente connesso al francese racine. Negli ultimi decenni la coltivazione della vite in Calabria ha subito una notevole riduzione quantitativa, infatti, da una superficie di circa 38.000 Ha del 1982 si è arrivati ai circa 13.000 Ha di oggi. Come conseguenza di ciò la produzione vinicola, dagli oltre 3.000.000 di ettolitri del 1982, si attesta oggi intorno ad 1.000.000 di ettolitri. Di contro, nello stesso periodo, si è potuto assistere ad una interessantissima crescita qualitativa: della materia prima, delle aziende e del loro  prodotto finito. Si sono imposte nel mercato cantine con forte tradizione, alla quale hanno saputo unire slancio e lungimiranza, sia quelle pronte a conquistare nuovi consumatori e a seguire le evoluzioni del settore producendo vini con spiccata personalità ed in linea con le esigenze del mercato. Il clima e la variegata orogenesi permettono a questa regione di offrire uve diverse, dalle colture in riva al mare a quelle di pianura, per arrivare ai vigneti che si inerpicano a gradoni sui versanti delle montagne e delle colline. Una diversità di produzioni d’uva in grado di generare vini dai sapori unici e sublimi. Le varietà attualmente più coltivate sono:  Gaglioppo,  Magliocco,  Greco Nero, Nerello, Calabrese, Greco Bianco,  Montonico Bianco, Guardavalle e Pecorello, con esse ed altre varietà si producono 12 vini a Denominazione di Origine Controllata e 13  ad Indicazione Geografica Tipica. La vendemmia è una pratica antica, ricca di rituali, che ha sviluppato anche la produzione di prodotti artigianali utilizzati durante le fasi di lavorazione per la raccolta dell’uva e la produzione del vino, utensili oggi conservati in musei etnografici del territorio. Durante la raccolta dell’uva vi era e vi è tutt’oggi nei nostri vigneti una veste di sacralità: i contadini e i braccianti agricoli si distribuiscono tra le viti disposte in filari o disordinatamente con un vociare continuo a volte accompagnato da qualche suono, il tutto rievocando un grande fiume di emozioni accompagnate dall’ebbrezza della raccolta con i suoi frutti che ripagano le fatiche e il sudore del duro lavoro di un’intera annata.

sabato 19 settembre 2015

SABATO 19 SETTEMBRE 2015: CARLO ROVELLI e il GRUPPO ARCHEOLOGICO "Valle dell'Amendolea" presso il Castello Ruffo ad Amendolea, Condofuri (RC)



EINSTEIN? 
VA STUDIATO SULLA SPIAGGIA DI CONDOFURI...  
PAROLA DI SCIENZIATO!








Carlo Rovelli con il Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea"
presso il Castello Ruffo, Amendolea, Condofuri (RC) 

Fate parte dell’affollato esercito di quelli che non sono mai riusciti a capire la Relatività Generale di Einstein: “la più bella delle teorie” del mondo, più emozionante e intesa del requiem di Mozart, dell’Odissea e della Cappella Sistina? Colpa vostra: l’avete studiata non nel modo ma nel posto sbagliato. Se siete calabresi, colpa vostra mille volte di più perché il posto lo avevate sotto il naso. Capire la Relatitivà è straordinariamente facile: basta fare il bagno e godersi il sole sulla spiaggia di Condofuri. Non ci credete? Solo perché non conoscete Carlo Rovelli, che non è l’impiegato di quel Comune, ma un fisico teorico dell’Institut Universitaire de France e dell’Accadèmie Internazionale de Philosofie des Scientes e dirige l’equipe de gravitè quantique del Centre de physique theorique dell’università di Aix-Marseille. Insomma, un grande fisico e filosofo della scienza e scusate se è poco. Lui la Relatività riuscì a espugnarla da giovane a Condofuri Marina, come racconta in Sette brevi lezioni di fisica. Racconta Rovelli: “Ricordo l’emozione quando cominciai a capirne qualcosa. Era estate. Ero su una spiaggia della Calabria, a Condofuri, immerso nel sole della grecità mediterranea, al tempo dell’ultimo anno di università. I periodi di vacanza sono quelli in cui si studia meglio, perché non si è distratti dalla scuola (per favore, non ditelo ai professori)”. E continua: “Ogni tanto alzavo gli occhi dal libro per guardare lo scintillio del mare: mi sembrava di vedere l’incurvarsi dello spazio e del tempo immaginati da Einstein”. Quindi la scoperta mozzafiato: “Era come una magia: come se un amico (il mare della rovente spiaggia di Condofuri!), mi sussurrasse all'orecchio una straordinaria verità nascosta, e d’un tratto scostasse il velo dalla realtà per svelarne un ordine più semplice e profondo”. Insomma, vista da lì la relatività la vedi e quasi la tocchi. Facile come bere un bicchiere d’acqua: parola di scienziato. Il libro di Rovelli è una fonte continua di piccole e grandi rivelazioni, un’emozione continua. Uno straordinario concentrato di sapere, amalgamato con una lezione di filosofia e di vita; uno sprone a inseguire la conoscenza, a dubitare di ogni verità, al rimettersi in gioco ogni giorno. Una lettura avventurosa e creativa; giocando, spiega con rigore scientifico le teorie fisiche più avanzate del mondo. Albert Einstein, Paul Dirac, Bohr e Gauss ritornano umani; relatività generale, meccanica quantistica, particelle e grani di spazio-tempo dentro la semplicità delle parabole; il confronto continuo con le scienze umane, da Joyce a Spinoza, elencato come una delle variabili della difficile equazione della vita. Il libro trasmette la voglia di saperne di più, di non fermarsi mai, di accettare la sfida nella consapevolezza che noi esseri umani, “un ghirigori qualsiasi nell’immensità del tempo e dello spazio”, possiamo, e dobbiamo, cercare risposte. Ad ogni cosa, non soltanto alle domande della scienza. Il genio è mosso dalla volontà di comprendere; il resto è servizio al mondo dei consumi e dei luoghi comuni: questo libro li ribalta tutti. La lezione è netta: la cultura è esclusivamente l’ammissione della propria ignoranza. Più si sa, più si è (e si diventa) ignoranti. Paradigmatico il racconto di Rovelli su Einstein giovanotto: “Da ragazzo, Albert Einstein ha trascorso un anno a bighellonare oziosamente. Se non si perde tempo non si arriva da nessuna parte, cosa che i genitori degli adolescenti dimenticano spesso. Era a Pavia. Aveva raggiunto la famiglia dopo aver abbandonato gli studi in Germania, dove non sopportava il rigore del Liceo (...) Albert leggeva Kant e seguiva a tempo perso lezioni all'università di Pavia: per divertimento, senza essere iscritto né fare esami.
È così che si diventa scienziati sul serio.”
*Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica, Milano 2014, Piccola biblioteca Adelphi.



sabato 29 agosto 2015

SABATO 29 AGOSTO 2015 ARCHEOTREKKING: LE GOLE DELL'ALLARO



CAULONIA UN "TUFFO" ... nella storia!

PROGRAMMA: 


  • Ore 09.30 c/o Statale Jonica 106 al Km 40 (provenendo da Reggio - piazzale lato destro in prossimità dello svincolo per Condofuri Superiore - San Carlo): raduno. 
  • Ore 10.15 (circa) Caulonia Marina, ore 10.30 (circa) sosta e parcheggio autovetture i località Focà (l’antica Kaulon): arrivo. 
PERCORSO: 

si risalirà la Fiumara dell'Allaro e si visiterà l'Eremo di Sant'Ilarione. Arrivati a cirà la metà del percorso circa si consumerà il pranzo a sacco a cura di ogni partecipante. Il rientro è previsto nel pomeriggio.

DIFFICOLTÀ: cat. E (turistica); il percorso prevede un tempo di percorrenza di circa 3 - 4 ore; 


(*) Si consigliano:
1. Scarpe e abbigliamento da trekking;
2. Cappello 
3. Scorta di acqua potabile

NOTE: 

La fiumara dell'Allaro è stato individuato da molti studiosi come l'antico Sagra, stando a questa individuazione sulle sue acque si scontrarono nel V sec. a. C. i Crotoniati e i Locresi, con la vittoria di quest'ultimi. In quegli anni i Crotoniati, mal tollerando l’unione tra i Tarantini ed i Locresi, minacciarono guerra con un esercito di centotrenta mila uomini. Gli eserciti si incontrarono sul fiume Sagra (che alcuni studiosi ritengono sia l’Allaro, altri il Torbido), dove i Locresi, confortati dall'apparizione dei “Dioscuri” (Castore e Polluce), si lanciarono in battaglia sconfiggendo i Crotoniati nonostante l’enorme disparità di uomini. Secondo altri studiosi la Fiumara dell'Allaro potrebbe essere anche l'antico fiume Elleporo, da cui deriverebbe anche il suo nome attuale, che cambia nel Medioevo come attesta il libro di Re Ruggero di Edrisi nel 1150, dove compare come Alaro. Sulla sua riva, in prossimità della frazione di San Nicola di Caulonia, si trova l'eremo di Sant'Ilarione.



Fiumara dell'Allaro ed Eremo di Sant'Ilarione 

30 Agosto 2015 

Grande successo con numerosi partecipanti all'Archeotrekking che si è svolto ieri, di seguito riportiamo alcune foto ricordo. 

Fotografie di LILLO MINNITI
Grruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea"







domenica 23 agosto 2015

23 AGOSTO 2015 IL GRUPPO ARCHEOLOGICO "VALLE DELL'AMENDOLEA" GUIDA GRUPPO DI RAGAZZI EUROPEI AD AMENDOLEA

Oggi 23 Agosto 2015 il Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" in collaborazione con AEGEE di Reggio Calabria ha accompagnato, un gruppo di ragazzi provenienti da diversi Paesi Europei della Summer University, nella visita del turistico - culturale del Castello Ruffo di Amendolea con l'antico borgo. Terminata la visita guidata il gruppo si è fermato a degustare i prodotti tipici locali presso IL BERGAMOTTO. 












(*) documentazione fotografica: Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea"


sabato 15 agosto 2015

17 AGOSTO 2015 ARCHEOTREKKING: GRUPPO ARCHEOLOGICO "Valle dell'Amendolea" CON LIBERA

Il Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" ha partecipato e collaborato con una delle attività organizzate in collaborazione con Libera per i partecipanti al campo estivo 2015, ospitati a Condofuri.  
L'attività svolta è stata una visita guidata dal titolo: 


ARCHEOTREKKING:
Condofuri M.na - Gallicianò - Calvario Foculio -  Amendolea 
e incontro / dibattito presso “Zio NINO”
loc. Arangea di Condofuri (RC)


Al termine della visita guidata i ragazzi di libera si sono recati presso l'Agriturismo il Mandorlo in loc. Arangea di Condofuri, dove, dopo una pausa pranzo con la degustazione di pietanze tipiche, a conclusione della giornata, si è svolto un incontro/dibattito molto partecipato dei ragazzi di "LIBERA" ospiti a Condofuri con la partecipazione straordinaria di: 

Dr. Giuseppe BALDASSARRE, giornalista del quotidiano la Repubblica;
Avv. Lucia LIPARI, referente di LIBERA _ Reggio Calabria; 
Dr. Demetrio PRATICÒ, responsabile campi estivi LIBERA di Condofuri;
Dr. Giuseppe PUTORTÌ, titolare dell'Azienda Agrituristica "ZIO NINO" 
Dr. Francesco MANGLAVITI, direttore del Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea"

Presenti anche Nino Guranaccia ed Enzio Praticò soci del Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea che hanno guidato i ragazzi nella visita delle località turistico culturali nel territorio del Comune di Condofuri. 












(*) Documentazione fotografica Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" 

martedì 11 agosto 2015

LUNEDI 10 AGOSTO 2015: IL GRUPPO ARCHEOLOGICO VALLE DELL'AMENDOLEA E LA FESTA DELLA TREBBIATURA

LOCANDINA CON PROGRAMMA 

La festa della trebbiatura si è svolta ieri 10 agosto 2015 in località "Petra" di Condofuri Marina nell'azienda agricolo - zootecnica della famiglia Sgrò, dove si coltiva grano duro e tenero, utilizzati per il fabbisogno familiare; da qui anche la produzione di paglia, fieno e residui vegetali ecc. per l'allevamento del bestiame. L'evento è stato organizzato dalla famiglia Sgrò in collaborazione con la Coldiretti che hanno richiesto la collaborazione del Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" a cui si sono aggiunti Y CASSIOPEA ed EQUOSUD. Durante la manifestazione il Gruppo Archeologico " Valle dell'Amendolea" e la Famiglia Sgrò hanno fatto rivivere l'antica tradizione agro - pastorale della tecnica della trebbiatura, mentre la Coldiretti le tecniche moderne di trebbiatura. Un successo per la manifestazione che ha visto  arrivare numerosi spettatori. L'evento oltre essere stato ripreso dalla televisione locale è stato documentato da un video prodotto da Y Cassiopea con la partecipazione di Equosud.  



Foto Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea" 



Foto del dr. ANTONIO MAESANO
(vice - direttore dell Federazione Provinciale Coltivatore Diretti)

Articolo: LA TREBBIATURA, DALL'ANTICA TRADIZIONE ALLE TECNICHE MODERNE
IN ASPROMONTE 15 AGOSTO 2015:


FESTA DELLA TREBBIATURA 
A PETRA DI CONDOFURI 

Il video è la descrizione; anche se parziale, di una festa popolare ricca dei riti agro - pastorali della tradizione locale. Questa festa si è svolta in località Petra di Condofuri, nelle colline della vallata intorno a una delle più belle dell'Area Grecanica, quella dell'Amendolea. Questa preziosa documentazione video è una produzione Y CASSIOPEA, un video di Maurizio Marzolla e Maria Tarzia in collaborazione con EQUOSUD e il GRUPPO ARCHEOLOGICO "Valle dell'Amendolea".



sabato 1 agosto 2015

SABATO 1 AGOSTO 2015 EXPO & TERRITORI AMENDOLEA CONDOFURI

ARCHEOTREKKING TRA I VECCHI MULINI 

PROGRAMMA

  • Ore 16.00 ad Amendolea di Condofuri (Azienda Agrituristica “Il Bergamotto”): raduno.
  • Ore 16.15: partenza ed inizio escursione risalendo l'Amendolea. 
  • Ore 19.00: rientro con arrivo nel piazzale ex scuole elementari di Amendolea.

PERCORSO


Il percorso si snoda lungo gli argini morbidi e sinuosi della fiumara dell’Amendolea; si ripercorreranno fedelmente quei sentieri, a passo abbastanza spedito, dove si consumavano gli andirivieni dei contadini che, con duro lavoro, si dedicavano alle coltivazioni del bergamotto, degli agrumi e degli ortaggi in genere. Tra antichi pozzi e qualche mulino ancora ben conservato, ripercorreremo un tratto di quella cultura agreste che i nostri progenitori interpretavano con dignità e pacata rassegnazione; una cultura basata sui valori solidaristici ma che non disdegnava momenti di puro svago collettivo.

 DIFFICOLTÀ: cat. E (turistica), prevede un tempo di percorrenza di circa tre ore.



(*) Si consigliano:
1. Scarpe, abbigliamento e attrezzature da trekking;
2. cappello;
3. scorta di acqua potabile;


Al termine della visita guidata e al rientro alle ore 19.00 presso la scuola elementare di Amendolea seguirà un Convegno e una degustazione di prodotti tipici locali a cura delle aziende agricole del posto.

                     CONVEGNO EXPO & TERRITORI MILANO 2015
"Alle pendici del Castello Ruffo: storia, profumi, arte, 
musica e sapori della Vallata d'Amendolea"

Ore 19.00 Apertura: Stand enogastronomici
Ore 20.00 Tavola rotonda: "Reti istituzionali e associative per la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali dell'Area Grecanica" 
Ore 21.30 Spettacolo musico - teatrale:  "1861 - LA BRUTALE VERITÀ"

PARTECIPANO: 
Prof. Giuseppe BOMBINO 
Presidente Ente Parco nazionale d'Aspromonte
Dr. Rossella AGOSTINO
Soprintendenza dei Beni Archeologici della Calabria

CARMA 
Gruppo Artistico  

Marinella Rodà 
Cantautrice


LOCANDINA  

2 Agosto 2015 
Grande successo per l'evento in programma svoltosi ieri sera ad Amendolea di Condofuri si riportano di seguito documentazione video e fotografie. 



Trekking, il 1 agosto 2015, nel letto della Fiumara Amendolea, 
con EquoSud ed il Gruppo Archeologico dell'Amendolea.
Y CASSIOPEA produzione Maurizio Marzolla 











(*) Documentazione fotografica Gruppo Archeologico "Valle dell'Amendolea"