sabato 8 ottobre 2016

Si è alzato il livello


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Due anni fa nella piazza di Amendolea un avvenimento per nulla comune dalle nostre parti fu per chi lo visse il segno e il sostegno di una svolta. Fu l’auspicio di un sol dell’avvenir che i presenti videro sorgere comodamente e pacatamente assisi su sedie disposte a circolo, mentre si impegnavano in un’assemblea pubblica dalla quale erano stati banditi microfoni, cattedre e pulpiti. Nasceva dallo stesso bisogno di comunità, di bellezza, di giustizia, di pace, di tutela dell’ambiente e dei beni collettivi espresso oggi diffusamente nel martoriato orbe terracqueo da coloro che vorrebbero chiudere la stalla prima che fuggano tutti i buoi. La chiamammo con la glossa palea Ismìa jà tì zoi (Insieme per la vita), perché la preoccupazione e la speranza passeggiavano a braccetto nei nostri cuori, e fu diffuso, per annunciarne lo svolgimento, un appello alla popolazione di cui vale la pena riportare qualche passo:
È tempo che tutti i luoghi e le comunità della terra riprendano in mano il loro destino, affidato negli ultimi due secoli al forsennato e devastante produttivismo dell’economia industriale, la cui parabola volge al termine mentre distribuisce ancora micidiali colpi di coda. Siamo chiamati dalla storia ad adottare stili di vita meno distruttivi, ispirati dall’amore per i territori che abitiamo e dal senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente e del paesaggio. Questioni così importanti per la collettività vanno affrontate collettivamente, tentando di ricostruire una socialità “fisica” e intensa nelle piazze, nelle strade dei paesi e nelle campagne.
Da allora in poi, prima dell’Ultima spiaggia di cui intendiamo qui dare conto,una vocazione assembleare legata a temi ambientali fece capolino in ogni iniziativa delle associazioni attive nel territorio. Possiamo ricordare ora alla rinfusa, senza pretesa di esaustività, la presentazione del restauro di una parte dell’antico sentiero di collegamento tra Gallicianò e Bova realizzato dalla Cooperativa “Tutela dell’Aspromonte” (Gallicianò, 18 ottobre 2015); l’incontro del 1° maggio 2016 “Terra lavoro e libertà” organizzato dal Gruppo Archeologico “Valle dell’Amendolea” con l’associazione Equosud (Fiumara Amendolea presso l’agriturismo “Zio Nino”); la presentazione della “Carta Archeologica del comune di Condofuri” nell’ambito della manifestazione “Territorio Saperi & Sapori” promossa anche questa dal Gruppo Archeologico “Valle dell’Amendolea” (Ex Scuola Elementare di Amendolea, Condofuri il 14 settembre 2016); il conferimento della cittadinanza onoraria al Professore Domenico Minuto (San Lorenzo, 28 giugno 2015); la presentazione della mostra fotografica di Carlo Mangiola curata dal Circolo del Cinema “Il Pettirosso” (San Lorenzo,14 luglio 2016); “Un altro Mediterraneo è possibile”, manifestazione organizzata dal Gruppo Archeologico “Valle dell’Amendolea” ancora in collaborazione con Equosud durante la quale un denso dibattito seguì la proiezione del film “Un sogno a Gaza” di Franca Marini (Amendolea, agriturismo “Il bergamotto”, 11 luglio 2016).
Questa lenta e frammentaria elaborazione collettiva, affiorata tra le contraddizioni della nostra realtà, questi conati di protagonismo sociale, culturale e politico nel segno della riappropriazione del territorio dopo decenni di sfiducia, clientelismo, cura d’interessi particolari e disprezzo di quelli generali, decisioni assunte nelle segrete stanze e imposte dall’alto, hanno gettato le basi per l’Ultima spiaggia del 1 ottobre 2016, senz’altro il momento finora più importante della costruzione democratica in corso, un’assemblea cittadina indetta per discutere su una prossima decisione amministrativa, svoltasi in un’ atmosfera di intensa e civile socialità, sulle ali di un’apertura culturale che ha coniugato particolare e generale, presente e futuro, locale e globale. Come ha commentato il prof. Ziparo Una valenza importante che hanno le iniziative come quella di stasera è che alzano il livello culturale di tutto,ci riportano a parlare tra di noi non solo di ambiente e di paesaggio. Perché quello che ci andiamo a beccare tra mezz’ora quando accendiamo anche purtroppo Rai 3 ce lo porta indietro di cinquant’anni e lo abbassa molto, a livello di commercializzazione del tutto.
Mettiamo ora a disposizione di tutti la documentazione audiovisiva prodotta da qualche volenteroso, a tratti boicottato da un leggero vento che spernacchia nei microfoni, perché ci sembra opportuno contagiare il gusto assembleare che ormai abbiamo preso, così centrali a carbone, mortifere trivelle, ponti sullo Stretto, montagne e marine consacrate all’automobilismo, foreste di pale eoliche sostitutive degli alberi avranno sempre più vita difficile.
Ringraziamo ancora il gruppo dei "Quaderni del Sud - Quaderni Calabresi", del "Forum delle Associazioni Vibonesi", del "Circolo Territoriale di Unione Mediterranea" per il messaggio affettuoso e dichiariamo di sentire il medesimo loro bisogno di stabile collegamento tra associazioni animate da desideri e punti di vista comuni.